Ferrovia
Cumana
Progetti di
Prolungamento per Bacoli, Cappella, Miliscola, Miseno
Dopo
l’inaugurazione del 1889 la Ferrovia Cumana continua, per molti anni, la sua
tranquilla esistenza fino al 1926, quando si annunciano delle novità.
Innanzitutto
l’elettrificazione in corrente continua a 1.500 V., per eliminare il problema
del fumo nelle numerose gallerie, e poi il prolungamento da Torregaveta a Bacoli
e Miseno, in funzione del notevole sviluppo turistico e urbanistico acquisito
da queste zone.
Il
Regime concede l’assenso alla trasformazione da trazione a vapore a trazione
elettrica a patto che la Società assuma l’obbligo dell’accennato prolungamento.
La
Cumana accetta questo impegno e in conseguenza chiede ed ottiene un aumento del
contributo governativo, stabilendo che entro due anni avrebbe presentato il
relativo progetto del nuovo tronco ferroviario.
In verità nel termine di tempo prescritto la Cumana presenta il progetto [immagine 2] che prevede:
1
- La diramazione da costruire inizia poco prima della stazione terminale di
Torregaveta; passa per la contrada Cappella, Comune di Monte di Procida; prosegue
per la spiaggia di Miliscola; infine si attesta presso il Lago Miseno, in
prossimità del centro storico di Bacoli.
2
- Nel complesso si tratta di costruire
poco più di tre chilometri di ferrovia, tutti in piano, senza gallerie e
viadotti impegnativi, e con soli due passaggi a livello.
3
– I terreni da attraversare sono quasi tutti demaniali, non ci sono privati
edifici da espropriare, ed i lavori possono eseguirsi con speditezza ed economia.
Il 3 luglio 1927 la linea è alacremente elettrificata [immagine 3],
mentre non c’è alcuna traccia della prevista prosecuzione a Miseno; numerosi interventi e pressioni non ottengono l’esecuzione delle gare e l’annunciato prolungamento non è neppure appaltato.
Anche “Il Mattino” nel 1933 riprende l’argomento e, tra l’altro, scrive:
«le rotaie, purtroppo, sono depositate sulla spiaggia
di Torregaveta ad arrugginire e ancora oggi il treno non va a Miseno».
Non se ne fa un bel nulla e solo in un secondo momento la Cumana esibisce un altro progetto mediante il quale si apportano sensibili modifiche al tracciato precedente:
1
– La diramazione questa volta parte dalla stazione di Baia, s’immette con un
tunnel nella collina del Selvatico, infine esce presso il Lago di Miseno dove
si attesta.
2
– Da questo percorso restano tagliati fuori il Monte di Procida, con la sua
frazione di Cappella, e le spiagge di Miliscola e Miseno.
3
– Il percorso, quasi tutto in galleria e quindi con un costo quasi raddoppiato,
non presenta fermate intermedie.
Questo
secondo progetto va all’esame della Sovraintendenza dei Monumenti perché le
rotaie passerebbero ad una dozzina di metri dal Tempio di Mercurio e, uscendo
dalla galleria della collina del Selvatico, incontrerebbero una zona archeologica.
Il
1° ottobre del 1933 il ministro delle Comunicazioni e dei Trasporti Costanzo
Ciano, padre di Galeazzo e consuocero del Duce, con un treno speciale della
Ferrovia Cumana si porta a Torregaveta da dove poi raggiunge Miseno.
Qui,
come titola il “Roma” di quel giorno, sosta nella vana attesa di un treno
disperso tra la poesia di un orario ferroviario e la realtà, tra due diversi progetti,
tra il tunnel del “Selvatico” e l’archeologia, il Tempio di Mercurio, le rotaie
e la contrada Cappella.
Sua
Eccellenza Ciano auspica la rinascita della Plaga Flegrea, di ridare a questa
terra di sogno il prestigio della sua trascorsa grandezza, di valorizzare Miliscola,
la più bella spiaggia del mondo [immagine 4].
Belle parole ma alle popolazioni interessa che il tronco ferroviario sia realmente costruito e, soprattutto, realizzando il primo progetto perché esso arrecherebbe benefici al Comune di Monte di Procida, alla sua Contrada Cappella, e percorrerebbe tutto il lido di Miliscola.
Ma
la linea non prosegue, i dirigenti della Cumana non attuano iniziative per
migliorare il servizio e per sviluppare la rete; essi si limitano alla semplice
gestione, limitata alla più stretta economia.
Nel
frattempo sopraggiunge la guerra e di prolungamento più non si parla.
Al
ritorno della vita civile si cominciano a definire le nuove direttrici di
traffico nel Napoletano e il 17 marzo 1946 è autorizzata la nuova ferrovia che
prende il nome di “Circumflegrea”.
Essa,
partendo sempre da Napoli Montesanto, attraversa il settentrione dei Campi
Flegrei e raggiunge Torregaveta dove ritrova la “Cumana”.
Il
16 aprile 1948 è stipulata la relativa concessione che prevede pure la
realizzazione del tronco Torregaveta – Bacoli - Miseno.
Si
tratta di un terzo e diverso progetto che, inteso ora come prolungamento della
Circumflegrea e non della Cumana, raggiunge Miseno dopo un percorso di 4.530
metri.
Da
questa nuova linea, sempre a semplice binario, si distacca poi una diramazione
di 1.300 metri che raggiunge la contrada Cappella del Comune di Monte di
Procida.
Avvincente la mappa del progetto [immagine 5]
che, oltre a mostrare le popolazioni servite dalla nuova “Circumflegrea”, mostra le popolazioni servite dai previsti raccordi per Monte di Procida e Bacoli.
Interessante
inoltre apprendere il numero dei residenti a Soccavo. Pianura, Quarto, ed altri
centri nel 1948.
Nel
corso degli anni sessanta è portata a termine la realizzazione della
Circumflegrea e la rielettrificazione dell’intera reta a 3.400 V., ma della
tratta per Miseno anche stavolta non c’è traccia.
Negli anni ottanta del novecento si riparla del prolungamento, attraverso Monte di Procida e Bacoli, fino a Capo Miseno dove si prevede di realizzare un grande porto turistico.
In verità le idee sono ancora confuse poiché si auspica di inserire questo nuovo progetto nel preventivato collegamento Miseno – Torregaveta – Licola – Varcaturo - Lago Patria – Ischitella – Castelvolturno - Mondragone sfruttando il già esistente tracciato tra Torregaveta – Lido Fusaro – Cuma - Licola; il tutto a servizio dei numerosi ed ormai popolosi centri che affacciano sul Tirreno.
Ma
anche questi restano “sogni”, racchiusi nei sibillini progetti politici, ed
oggi, trascorsi altri quaranta anni, si riparla del collegamento ferroviario
Torregaveta – Bacoli che, per la diversa e molteplice urbanizzazione, si
presenta alquanto complesso e costoso.
REFERENZE
R.
Cocchi & A. Muratori – Ferrovie Secondarie Italiane
F.
Ogliari – Storia dei Trasporti Italiani
CRAL
SEPSA – Storia Ferrovia Cumana
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