Christian Wilhelm Allers
Golf von Pozzuoli vom Amphitheater aus
I paesaggi dei Campi Flegrei, in cui si fondono in un insieme inscindibile archeologia, mito, storia e leggenda, sono tra i luoghi più raffigurati nelle stampe, acquarelli, gouache e dipinti fatti dai viaggiatori del Grand Tour.
Questo fino all’avvento della fotografia che da metà ottocento ha soppiantato le precedenti tecniche ed ha visto le “meraviglie” flegree fare da soggetto ai più grandi fotografi europei, specialmente francesi.
Solo verso fine ottocento il disegno, particolarmente quello a tratto fatto a matita, ritorna in auge e questo grazie ad un artista tedesco, Christian Wilhelm Allers.
Allers nasce ad Amburgo il 6 agosto 1857 ed è figlio di un commerciante. Dopo essersi formato alla accademia statale di belle arti del Professor Ferdinand Keller inizia a lavorare come litografo e nel 1877 si trasferisce a Karlsruhe dove continua in tale professione. Poi opera negli stabilimenti litografici di Monaco e Stoccarda e di questi ultimi ne assume la direzione. Diventa famoso quando pubblica la sua collezione di stampe, “Club Eintracht” nel 1888 a cui seguono altri libri e altre raccolte di stampe come quelle numerose sul cancelliere tedesco, che lo fa conoscere come “Il Pittore di Bismark”.
Allers giunge in viaggio in Italia, e dal 1888 si stabilisce a Capri dove, il benessere conseguente alla sua notorietà, gli permette di costruire, nel 1890, una villa in uno dei più bei posti di questa località.
Lascia l’isola solamente nell’autunno del 1902, a seguito di uno scandalo che lo vede coinvolto assieme a Friedrich Alfred Krupp. Praticamente è accusato di immoralità e pederastia; accusa che porterà Krupp al suicidio e Allers alla fuga prima dell'inizio dell'azione legale, che giunge ad una sentenza di quattro anni e mezzo di prigione, pronunciata in contumacia.
Allers è di tendenze spiccatamente omosessuali ed ama contornarsi di ragazzi, che spesso usa come modelli. Ad uno, tale Alberino, marinaio di Marina Grande, meglio conosciuto col soprannome di "mezza recchia", è particolarmente affezionato, tanto da assumerlo come cameriere personale ed uomo di fiducia. L’artista nella sua fuga girovaga tra Nuova Zelanda, Australia e isole Samoa, che sono colonie tedesche, ed in questo periodo usa spesso lo pseudonimo di "W. Andresen" guadagnando molto eseguendo ritratti di persone benestanti.
Allers è un artista naturalista e i suoi disegni sono ricchi di dettagli; hanno uno stile realistico ma mancano spesso di emozioni e i soggetti coinvolti nelle scene sono persone aggiunte successivamente. E’ un illustratore di particolare impostazione grafica; il suo tratto è stato definito da M. Vajro 'tipo reporter'. Dal punto di vista tecnico Allers usa spesso le matite, i suoi disegni a colori sono solitamente prima fatti a matita e colorati successivamente.
I soggetti preferiti sono scene di vita quotidiana, resoconti di viaggio e ritratti. Tra le raccolte da lui pubblicate sono da ricordare le tre opere dedicate all’Italia: “Capri” del 1892, “La Bella Napoli ” del 1893 e “Hochzitreise nach italien” del 1896.
L’album “La Bella Napoli” è una chiara testimonianza delle eccellenti qualità raggiunte da Allers nel campo delle litografie e queste riproducono personaggi di Santa Lucia, scene del Caffè Gambrinus, bellezze napoletane, l'appiccico di popolane, vedute dei vicoli della Napoli popolare; personaggi e scene artistiche come lo scribacchino, il pescatore, lo strillone, lo zampognaro o la partenza di un bastimento di emigranti. Sono presenti, inoltre, vedute dei dintorni di Napoli come Nisida, Pompei, Capri, Sorrento, Amalfi, Paestum e naturalmente località dei Campi Flegrei.
Particolarmente interessante quella intitolata “Golf von Pozzuoli vom Amphitheater aus” che riprende il nostro golfo da un panoramico punto mai utilizzato da altri artisti o fotografi. Ci troviamo in quella che sarà via Dante Alighieri e la vista spazia dall’acropoli puteolana alla zona baiana, con al centro della scena il molo caligoliano non ancora completato. Una Pozzuoli ancora intatta con ben in vista le sue imponenti vestigia e gli scorci panoramici, ma di già avviata verso la industrializzazione.
La litografia catalogata col numero 102 ci mostra il Monte Nuovo visto dall’attuale via Annecchino; postazione quest’ultima che ispirerà numerosi scatti fotografici con soggetto la famosa collina vulcanica.
La litografia catalogata “Apollo Tempel am Lago Averno” riprende, con sorprendente maestosità, il cosiddetto Tempio di Apollo sulla riva del Lago d’Averno. Sorprendenti gli giochi dei maestosi varchi che spaziano in una natura incontaminata.
La litografia catalogata “von Pozzuoli vom Lucrinen See gesehen” mostra l’altro lato del golfo puteolano con al centro il capoluogo flegreo disteso sulla rocca ed ai piedi della stessa. Sullo sfondo l’isola di Nisida, a sinistra il gruppo del Gauro e sulla linea di costa, quasi disabitata, la punta Caruso ed il primitivo nucleo di Lucrino.
La seguente litografia mostra Baia ed il suo imponente castello. Affollatissimo lo specchio d’acqua con numerosi bastimenti di diverso tonnellaggio pronti ad attraccare alla comoda banchina ed ai ricercati cantieri navali.
L’ultima, di questa piccola rassegna, mostra Capo Miseno ripreso dal mare. Veduta oggi comune e familiare, non altrettanto a fine ottocento.
C.W. Allers muore nel 1915 a Karlsruhe, pochi mesi dopo il suo ritorno in Germania. Nel 1969 le poste di Berlino, nella Germania ancora non unificata, emettono una serie di francobolli che riproducono la vecchia capitale imperiale mitizzata da questo artista.
Giuseppe Peluso
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