La Rari Nantes Puteoli e la piscina sulla “Caracciolo”
Solo pochi anziani
possono ricordare una lignea e imponente struttura marina che ogni estate, nel
corso degli anni cinquanta, prende forma nello specchio d’acqua antistante il
Serapeo [1].
All’approssimarsi dell’autunno è smontata per
essere poi ricostruita agli inizi della bella stagione.
Essa, pur ricordando i
maestosi lidi su palafitte tipici della Belle Epoque, non è uno stabilimento
balneare ma un campo di gara.
Una piscina naturale,
realizzata direttamente in mare, delimitata su tre lati da pali in parte
conficcati nel fondo sabbioso e in parte tra loro intrecciati in modo da essere
in grado di sostenere passerelle e gradinate.
Dal largo marciapiede
dello spettacolare lungomare di via Roma (la Caracciolo puteolana) si diramano in
parallelo due passerelle su palafitte lunghe circa cinquanta metri e tra loro
distanti la metà [2].
Dopo una quindicina
di metri dalla riva le due passerelle sono congiunte a mezzo di una larga
pedana su cui è realizzata una capiente gradinata con più ordini di posti a
sedere [3].
In fondo, verso il
mare aperto, la congiunzione tra le due passerelle è costituita solo da una
cima munita, di tanto in tanto, di sugheri colorati con funzioni di
galleggianti.
Tra questa cima e la
pedana principale, dove sono i blocchi di partenza, corrono delle corde
galleggianti che servono a delimitare le corsie di gara.
In pratica lo
specchio d’acqua racchiuso tra passerelle, pedana e cime viene a costituire una
piscina di venticinque metri adatta a competizioni di nuoto ed a partite di
pallanuoto [4].
Gli spettatori
assistono stando seduti sulla gradinata, che ha anche la funzione di non
permettere la vista del campo ai non paganti che sostano sul largo e vicino
lungomare.
Giocatori e staff
delle squadre occupano le passerelle laterali all’inizio delle quali sono stati
ricavati, rispettivamente, due camerini del tutto identici alle contemporanee
cabine balneari [5].
Come scrive lo
storico ed amico Gennaro Gaudino, nel suo volume “Lo Sport a Pozzuoli – Storia
e Leggenda”, e come riporta un articolo scritto il 9 giugno 1957 da Salvatore
Ponzo, sul quindicinale puteolano “Sabato Sport” gentilmente offertomi da
Milena Rinaldi, nel 1954 rinasce a Pozzuoli la “Rari Nantes Puteoli”. Già prima
della guerra è esistita a Pozzuoli una polisportiva di nuoto con lo stesso nome
e tutti la ricordano perché gettava “terrore” sugli avversari, dovunque si
presentasse con la sua squadra.
La nuova Rari Nantes
(dal latino “nuotatori rari” – eccelsi) è fondata dal dottor Giovanni De Silva
in quel momento Commissario Prefettizio al Comune di Pozzuoli e notissimo negli
ambienti marinari perché provetto nuotatore.
De Silva è coadiuvato
dai fratelli Mario e Giuseppe Moretti, che attirano la gaia e baldanzosa
gioventù di Pozzuoli, nonché dal professore Guillaro.
La sede della società
è posta nel centro storico cittadino, ad angolo tra corso Vittorio Emanuele e
piazza delle Repubblica (di fronte la Cassa Armonica); qui, ben presto, si
raccolgono appassionati vecchi e nuovi di questo sport [6].
Nel contempo il dott.
De Silva fa costruire anche la piscina all’aperto, che sorge sul Lungomare di
via Roma, in modo che la squadra cittadina possa allenarsi e disputare i tornei
cui si è iscritta.
La struttura è inaugurata
con una riunione, oggi diremmo un meeting, che vede impegnati i migliori atleti
del nuoto italiano.
Tra questi Alfonso (Fofò)
Buonocore e Carlo Pedersoli, amici e rivali, entrambi campioni di nuoto e
pallanuoto.
I fratelli napoletani, seppure di padre tedesco e madre
rumena, Federico (detto Fritz) e Costantino (detto Bubi) Dennerlein, anch’essi
campioni sia di nuoto che di pallanuoto.
Il romano Lucio Ceccarini e il fiorentino Carlo Peretti,
entrambi pallanuotisti di squadre romane e della nazionale, il settebello
bronzo alle Olimpiade di Helsinki.
Il nuotatore Silvio Mangano, che ottantenne risulterà ancora
vincitore senior in varie discipline, e sarà padre, nonno e bisnonno di grandi
campioni sia di nuoto che di pallanuoto [7].
Carlo Pedersoli, una volta lasciato il nuoto, farà l’attore
e sarà meglio conosciuto col nome d’arte di Bud Spencer.
Fritz Dennerlein sarà mio maestro di nuoto quando la Scuola
Media “Leopardi” di Bagnoli nel 1961, unificando le due ore settimanali di
Educazione Fisica, partecipa allo sperimentale corso di nuoto scaturito dalla
collaborazione tra Provveditorato agli Studi di Napoli, C.O.N.I. e Federazione
Italiana Nuoto (FIN).
Questi campioni, alla presenza di Eugenio “Gegè” De Luca
(presidente regionale “FIN” e proprietario della Solfatara), riescono ad
infondere, negli atleti locali, tanto vigore ed amore per il nuoto che la “Rari
Nantes Puteoli” diventa ben presto importante punto di riferimento degli sport
acquatici e della vita sociale e mondana di Pozzuoli.
Fiore all’occhiello del circolo resta la sua squadra di
pallanuoto che nel campionato di serie “C” del 1954/1955 si classifica al
quinto posto e nel 1955/1956 al quarto posto su oltre centocinquanta società di
tutta Italia.
La squadra, tra il 1954 e 1957, è formata da La Mura, Salvatore
Lucignano, Mario Moretti, Bruno Curcio, Paolo Iodice (che ceduto alla
Canottieri Napoli giocherà in serie “A”), Nino Elia, Nino Tommasone, Renato Di
Giulio, Mario D’Oriano, Gino Colamonico, Franco Solindo, Eduardo Napoletano,
Marco D’Ancicco, Antonio Altieri.
Il dott. Da Silva, che nel frattempo ha lasciato l’incarico
di Commissario Prefettizio, resta a Pozzuoli come presidente della Società.
Ad allenare la squadra è chiamato Enzo Fusco, il
“professore”, che sarà poi allenatore federale e della “Canottieri Napoli”.
Nel 1955 si partecipa ai campionati italiani nuoto di Genova
dove Federico De Salsi si classifica settimo nei 50 metri stile libero ragazzi.
Nello stesso anno Federico supera le batterie ed è ammesso alle finali della
“Coppa Scarione” [8].
Nel contempo la “Rari Nantes Puteoli” organizza la
traversata del Golfo di Pozzuoli che è vinta da Silvio Mangano; Eduardo
Napoletano “aborda” i titoli regionali di 400 e 800 s.l. allievi ed altro
affiliato quello dei 100 rana ragazzi.
Nel 1956 dalla leva scolastica sono ammessi 142 atleti, ma
solo 43 saranno brevettati; in media la “Rari Nantes Puteoli” annoterà una
media di 70/90 tesserati per tutti gli anni della sua esistenza.
La traversata del Golfo Puteolano del ’56 è vinta da Fritz
Dennerlein; tre giovani atleti partecipano alle semifinali della Coppa Scarione
e, nello stesso anno, Bruno Curcio e Gennaro De Simone si segnalano alla
riunione collegiale [9].
Nelle classifiche dei migliori tempi italiani Marco D’Ancicco
è diciottesimo nei 100 dorso con il tempo di 1’ e 19’’, Eduardo Napoletano
quarto nei 400 s.l. con il tempo di 5’ e 25’’, Gennaro De Simone diciannovesimo
nei 50 “farfalla” ragazzi. Buoni tempi registrano pure Nino Tommasone e Gino
Colamonico per i “farfalla” nonché Bruno
Curcio e Renato Di Giulio per i “ranisti”.
Col concorso dell’Ente Turismo Procida si organizza la traversata del Canale tra l’isola
e il suo vecchio casale di terraferma; la gara vede Solingo vincere davanti ad
un allievo di Alfredo Camarero, l’argentino vincitore della Capri-Napoli.
Una menzione di merito è da fare alle ragazze della
“Puteoli”; la loro squadra di pallanuoto arriva a disputare la serie “B”
nell’anno 1957/1958.
Per quanto riguarda il nuoto Aurelia Cottone raggiunge la
finale della “Coppa Scarione” e la sorella Silvana Cottone si classifica
seconda nel gran premio “Stella del Mare”.
Due preparatissime ragazze che diventano il punto di
riferimento dello squadrone femminile delle “ondine puteolane”.
La novità assoluta è costituita dai tuffi che dal 1957
saranno praticati a Pozzuoli per la prima volta; come allenatore è chiamato Antonio
Ferrara, tecnico della Nazionale Italiana, e gli allenamenti si svolgono presso
i trampolini del “Lido Augusto” di Arco Felice [10] .
Ogni anno, nel mese di giugno, iniziano le
leve scolastiche [11 vedi diploma di Federico De Salsi] e gli ammessi possono conseguire i brevetti
dopo regolari corsi di nuoto che si svolgono nella piscina della nostra
“Caracciolo”; così come ricorda Giuseppe Limongelli che si allena nei 50
metri stile libero, prima di abbandonare.
Avvincenti sono pure le amatoriali gare di nuoto cui
partecipano puteolani che con il mare hanno un rapporto millenario.
L’amico Mimmo Palumbo m’ha ricordato una coinvolgente
rivalità tra due nuotatori, entrambi del Rione Terra; Lucignano Salvatore
abitante in via Pesterola e Pisano Vincenzo abitante in via San Procolo.
Gli spettatori, gremiti sugli spalti e sulle barche che
circondano la struttura, fanno un tifo pazzesco chi per l’uno e chi per l’altro
beniamino.
Il Pisano, figlio di una bidella della Scuola Armando Diaz,
pur essendo palesemente più forte e dotato del suo principale avversario, per
mancanza di concentrazione non riesce ad esprimere tutto il suo valore e
riceverà la medaglia d’argento per il secondo posto conquistato.
Il Lucignano vince la gara e la medaglia d’oro nel mentre sono
vistosamente distaccati tutti gli altri concorrenti.
L'amico Aurelio
Paolini ricorda che questa piscina diventa il campo di gara ed allenamento
anche della "Water Pool Puteoli"; altra squadra di pallanuoto diretta
da Mario Moretti; inoltre Giuseppe Lombardi ricorda che le sue gare, nei 50
metri “delfino”, insieme al fortissimo nuotatore puteolano Gennaro Migliaccio.
Per anni gli
spettatori puteolani accorreranno numerosi in questa inusuale e speciale
struttura per incoraggiare i loro amici nuotatori e inneggiare alle squadre
cittadine di pallanuoto.
GIUSEPPE PELUSO – riedizione di gennaio
2025