Ripercorrendo
la “Buona Strada” di Nicola
In memoria
del Grande Capo dello Scautismo Puteolano
Nicola Ricciardi, il Grande Capo, il Padre rifondatore
dello scautismo puteolano, non è più tra noi, ha raggiunto la sua Lucia negli
immensi Pascoli del Cielo.
Nicola nasce a Pozzuoli l’otto giugno del 1942 e da
ragazzo, e dalla elevata abitazione a Villa De Angelis, già guarda oltre il
lontano orizzonte; giovanissimo aderisce al Gruppo Scout (ASCI) di via Ripa, su
al Rione Terra.
Lo incontro all’inizio del 1959 entrando per la prima
volta nella sede scout del Pozzuoli 1°; lo vedo aggirarsi sorridente tra gli “alpe
stock", i cordini, gli zaini con la pelliccia, le cassepanche piene di
oggetti per il campeggio e gli affascinanti colori degli angoli delle squadriglie.
Io giovane novizio e lui “rover” in servizio in quel
“riparto”; Nicola mi accoglie e mi fa sperimentare l’imparare “facendo”, mi
trasmette principi e valori che prima non conoscevo.
Per la prima volta nella vita ho incarichi di
responsabilità e partecipo a riunioni in cui si chiede anche il mio parere.
Io, seduto alla pari con gli altri attorno a quel
piccolo tavolo, mi sento importante, partecipe e coinvolto; non sono più un
bambino, almeno non lo sono più per Nicola e per i nuovi Fratelli.
In questa fase dello scoutismo, appartenuta a me come
a Nicola, ci sono trasmessi principi e valori che prima non conoscevamo e che
insieme abbiamo condiviso.
Ricordo i primi campi, i notturni turni di guardia in
sua compagnia, i racconti che animava con sorrisi ed energia attorno al fuoco
di Bivacco:
… Fratelli alla candida Luna, cantiamo la
nostra canzone più bella…
e poi il dormire in tanti, troppo “azzeccati”, in una
piccola tenda su di un letto di paglia.
Dopo l’incendio del Duomo, con dispiacere, abbandoniamo
la sede sulla Rocca e ci uniamo all’allora Pozzuoli 2°, ospitato nei locali
offerti dal parroco del Sacro Cuore ai
Gerolomini, dove Nicola prende in mano le redini dello scautismo
puteolano orientando con metodologia sia il Riparto che il Branco.
Poi
Nicola entra nel Corpo Forestale e tutti noi esploratori sogniamo d’addentrarci
con lui nella grande Foresta della Vita:
… tra i faggi e gli abeti, che gioia, veniamo
la nostra canzone a cantar…
Seguono gli anni difficili delle crisi bradisismiche,
il grande terremoto, l’ingresso nel mondo del Lavoro e le gioie delle nuove
Famiglie; ognuno di quel gruppo và per la sua strada.
Nicola è completamente assorbito dal Servizio
Forestale, dai soccorsi in favore delle popolazioni colpite da cataclismi, dalle
estenuanti battute (all’addiaccio sugli Appennini) nella vana ricerca di sequestrati;
come nel caso di Aldo Moro.
In questi stessi anni sposa l’indimenticata Lucia; sarà
lei a cucire migliaia di “fazzolettoni”, ancora oggi gelosamente conservati da
generazione di scout che hanno pronunciato la loro “promessa” nella mani del
“capo”.
Prima della pensione Nicola raggiunge la massima
qualifica nel ruolo Ispettori ed è inviato a comandare la Stazione Forestale di
Ischitella.
Alla fine degli anni ottanta riporta lo scautismo a
Pozzuoli e grazie a lui buona parte dei Vecchi Scout si ritrova; chi nel Gruppo
dei Giovani (AGESCI) e chi nella Comunità degli Adulti (MASCI), allargando
l’esperienza a coniugi e figli, come successo agli stessi Nicola e Lucia.
Ci si rimette in cammino, al servizio della Comunità e
della Chiesa, e Nicola per lungo periodo sarà il Referente di tutti gli Scout flegrei
nel Consiglio Pastorale Diocesano.
Riprendono pure le “route”, seppure con passo più
moderato per l’età, e nei momenti di sconforto lui ci canta:
… La via troppo è scoscesa, la traccia già si perde,
solo non si disperde chi segue il Lupo Anzian! …
Ricordo poi quando, nel fermarci per una meritata
sosta, mi chiede:
«Hai
sempre la borraccia con metà acqua e metà vino?»
I boschi del Molise e degli Abruzzi sono spesso meta di
imprese scout e non c’è villaggio, grande o piccolo, che non ricordi Nicola con
affetto.
Quando il Clan di Pozzuoli è impegnato in “cammino” tra
questi monti non c’è locandiere, anche su sentieri sperduti, che non offra un
piatto di spaghetti agli stanchi e affamati rover di Nicola.
La strada, quella che lui ha sempre percorso con
fermezza, gli ha riservato anche tappe dolorose, come la prematura perdita
della dolce Lucia.
Pure in questa circostanza ha saputo reagire e
rimettersi in gioco; da amabile Padre s’è trasformato in adorabile Nonno; il
tutto fino a domenica 28 aprile 2024.
… allora, Madre nostra, non lo dimenticar, prendilo
per mano e sappilo aiutar…
Nicola per tutta la Grande Famiglia Scout, oltre ad
esserne stato il Fondatore, è stato il Fratello, il Papà, il Nonno, il Buon
Amico; … il grillo parlante di molti di noi...
Grazie per averci dato il tuo amore e per averci
insegnato cose importanti nella vita; mai dimenticheremo le risate che ci hai
fatto fare.
Speriamo che possa continuare da lassù, con il tuo
sorriso e con la tua energia, ad infondere a tutti noi l'entusiasmo di vivere
una vita felice e generosa.
..."ancora meglio se tra un bicchiere di vino ed
un sorso di grappa"...
aggiungerebbe sicuramente lui.
P.S.
A seguire il "fattariello"; ovvero la storia vera di come è rinata la "Comunità MASCI Pozzuoli 1*"
GIUSEPPE PELUSO
Pubblicato sul numero di giugno 2024 di "Segni dei Tempi"; giornale della Diocesi di Pozzuoli