Gara di
Barche nel Golfo di Pozzuoli
Il 18 agosto del 1957, nel meraviglioso arco del
Golfo di Pozzuoli, si svolge la caratteristica gara tra barche cui partecipano
i quattro più noti equipaggi marinari della cittadina flegrea [1].
La regata è organizzata dal Dopolavoro Comunale di
Pozzuoli, nell’ambito dei più vasti e tradizionali festeggiamenti di metà
agosto, con la collaborazione della locale Azienda si Cura Soggiorno e Turismo
e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
Non si tratta di barche qualsiasi, come riportano
i titoli dei quotidiani, ma dei caratteristici gozzi puteolani che per
l’occasione sono riccamente addobbati.
Partecipano alla gara decorati come il giorno del
varo quando furono benedetti nel “Valjone”; gli ornamenti sono gli stessi di quando,
con a bordo amici e parenti, partecipano alla processione della “Assunta a
mmare” o quando, carichi di angurie, assistono all’annuale “Palo di Sapone”.
La partenza avviene dalla zona prospicente il
Castello di Baia; precisamente da una grande boa dipinta di rosso, già
segnalata nei portolani di fine ottocento, che funge da “segnale di secca”. In precedenza
questa boa è servita anche da “segnale di allineamento” per le unità della
Regia Marina che poco distante, nella naturale “rosa dei venti” costituita
dalla rada flegrea, procedevano alla “verifica delle bussole” di bordo.
Il percorso, una volta partiti, prevede di
lasciare a babordo la “Meda della Fumosa”, più nota come Torre di Pulcinella”,
ed a tribordo il gruppo di “boe verifica bussole”.
Poi, per evitare le correnti che entrano nel golfo
e mantenendosi a debita distanza da Punta Caruso e da Punta della Bambinella,
ci si dirige verso il lungo pontile che fu dell’Armstrong [2].
Superata la zona industriale si costeggia la
grande fornace della “Calcara” e il ristorante “La Sirena” per oltrepassare,
subito dopo, il traguardo posto nel palcoscenico specchio d’acqua disteso tra
la vasta coltivazione di mitili, a dritta, ed il lungomare di via Roma, a
manca.
Alla regata prendono parte quattro equipaggi già
distintosi in precedenti qualificazioni:
1 – Pasquale Bianco, Gabriele Falanga, Gennaro
Falanga, Antonio Avallone;
2 – Adolfo Conte, Nicola Buono, Vincenzo Mirabile,
Giuseppe Maiorano;
3 – Giuseppe Chiocca, Carlo Chiocca, Alessandro
Chiocca, Luigi Chiocca;
4 - Gennaro Chiocca, Raffaele Tribuno, Antonio
Tribuno, Giuseppe Tribuno;
Il gozzo puteolano, con prua a violone incurvata
dolcemente, in media è lungo otto metri ed è più largo della feluca: nella sua
semplicità riunisce secoli di esperienza costruttiva e di navigazione.
Per la condotta a remi necessita che il suo
equipaggio sia navigato e sincronizzato. E’ questo il motivo per cui alcuni
equipaggi sono Clan, formati tutti da fratelli o comunque membri della stessa
famiglia, abituati a lunghe campagne di pesca, di navigazione e di intese
silenziose; rotte solo dallo scroscio delle onde.
Prima dell’avvento del motore le barche, con
cinque persone di equipaggio si muovevano a vela o a remi; questi, lunghi 24
palmi napoletani (oltre sei metri), solitamente erano quattro e un quinto poteva
essere calato a prua, in aiuto ai rematori più deboli per riequilibrare
l’assetto e l’andatura. Quando non usati venivano appoggiati su forchette di
legno, ricavate dall’incrocio di due rami di ginepro; ma si rendevano utili
anche per altri scopi: sostenere vele per ripararsi dal sole o tele cerate per
proteggersi dalla pioggia; sostenere le reti stese ad asciugare; realizzare leggeri
galleggianti o zattere provvisorie; ecc.I gozzi che partecipano
alla regata necessitano di un equipaggio composto da quattro marinai ricchi di
esperienza ed abili a impiegare i loro quattro remi, sistemati due sulla
fiancata di destra e due su quella di sinistra.
I nostri pescatori li
maneggiano assumendo la classica posizione puteolana; li usano stando in piedi
col viso rivolto nel senso della direzione di marcia che non è la prua, come si
potrebbe comunemente pensare, ma la poppa [3].
In piedi, con le spalle
alla prua remano mandando avanti la poppa in navigazione normale; solo per
calare le reti la barca procede con la prua avanti. Questa tecnica di voga, e
la proporzione remi-barca, produce una velocità notevole e consente ai
pescatori di non stancarsi troppo nelle lunghe ore ai remi.
Tornando alla gara leggiamo che gli equipaggi danno
vita ad una gara avvincente, sino all’arrivo a Pozzuoli e le imbarcazioni sono
precedute, affiancate e seguite da numerosi battelli su cui prendono posto
giudici di gara, organizzatori, forze dell’ordine e tifosi [4].
Per gran parte di questa regata un particolare
entusiasmo è suscitato dall’avvincente concorso tra gli equipaggi dei due gozzi
guidati, rispettivamente, da Pasquale Bianco e da Adolfo Conte.
L’articolo riportato dal quotidiano “Il Mattino”
riferisce che all’equipaggio vincitore, guidato dal signor Pasquale Bianco, è
consegnata la coppa offerta da “IL MATTINO”, nonché altri premi [5].
All’equipaggio secondo arrivato, guidato dal
signor Adolfo Conte, è consegnata una targa premio.
L’articolo riportato dal giornale “Roma” riferisce che all’equipaggio primo arrivato è consegnata la coppa offerta dal giornale “ROMA”, nonché un premio in danaro [6].
All’equipaggio arrivato secondo è ugualmente
offerta un’altra coppa e un premio in danaro.
La proclamazione ufficiale ha luogo sulla banchina
del “Rosso” alla presenza della giuria composta dal presidente avv. Mario
Manduca, signor Vincenzo Palladino, Domenico Panaro, Vittorio Gaito, signorina
Milena Rinaldi, Emma Rinaldi, e dal presidente del “Gruppo Motociclistico di
Pozzuoli” Giovanni D’Oriano, nonché dal Maresciallo Felago della Capitaneria di
Porto, dal Maresciallo Sansone della Pubblica Sicurezza.
Infine presenzia alla manifestazione il dott.
Prof. Angelo Gentile, presidente dell’Azienda Cura Soggiorno e Turismo.
La manifestazione è perfettamente curata in tutti
i particolari dal perito edile signor Oreste Rinaldi, delegato e direttore dell’ENAL
(Ente Nazionale Assistenza Lavoratori che nel dopoguerra ha sostituito l’Opera
Nazionale Dopolavoro del periodo fascista).
Oltre che dai rinomati ed affollati lidi di
Lucrino ed Arco Felice, una grande folla festosa assiste anche dalle banchine e
dal lungomare puteolano.
Tutti sono particolarmente entusiasti per questa
singolare competizione marinara che ancora una volta rinnova le antiche
tradizioni del golfo di Pozzuoli [7].
GIUSEPPE PELUSO - LUGLIO 2022
REFERENZE
Il Mattino – Articolo del 22 agosto 1957
Roma – (FS) Articolo del 19 agosto 1957
Milena Rinaldi Grandet – Ricordi di Famiglia
Giovanna Sotgiu – Il Mondo della Pesca – Co.Ri.S.Ma.