“La più notevole costruzione sulla faccia
della terra”
Così Charles Babbage definisce il Tempio di Serapide
nel 1828
“Da Pozzuoli al Mondo!”
Con questa breve espressione Charles Babbage,
un profeta del futuro, racchiude gran parte del programma di ricerca intrapreso
dalla moderna geologia.
Nato a Walworth il 26
dicembre del 1791, e morto a Londra il 16 ottobre 1871, Charles Babbage si
laurea a Cambridge nel 1814 e nello stesso anno sposa Georgiana Whitmore con la
quale genera otto figli di cui solo tre raggiungono l’età adulta. Lady
Georgiana muore nel 1827.
Babbage è un
matematico, filosofo, scienziato, crittografo, economista, inventore di grandi
e piccole utilità; dal calcolatore programmabile alla tariffa postale unica. Nel
mondo dell'informatica è conosciuto grazie alle sue macchine progenitrici dei moderni computer.
Della sua prima idea, l’Analytical Engine (la Macchina
Analitica), ne stende il solo progetto; della seconda, la Difference Engine
(la Macchina delle Differenze), ne realizza un prototipo, anche
se imperfetto.
Nel 1991 viene
completata, lavorando a partire dai suoi studi originali e seguendo gli
standard disponibili nel XIX secolo, una macchina differenziale perfettamente
funzionante; questo ci dimostra che il congegno di Babbage avrebbe potuto
funzionare.
Ricostruzione della Babbage Difference Engine
Nel 1828, mentre si trova in visita a Napoli,
si fa calare legato ad una corda all’interno del cono del Vesuvio. Il suo
desiderio di poter osservare da vicino la composizione della lava rischia però
di costargli molto caro, visto che dopo una decina di minuti viene riportato
alla sommità mezzo svenuto e con i vestiti bruciacchiati. Tale curioso episodio
mette efficacemente in evidenza la complessa e variegata personalità di
Babbage.
Lyell trova il fenomeno talmente
significativo, nell'ottica della teoria dell'uniformitarismo (la quale teoria
afferma che ieri, come oggi, le stesse cause comportano gli stessi effetti),
da
spingerlo a scegliere l'immagine delle tre colonne del tempio per il
frontespizio del “Principles of Geology”; libro a cui sta già
lavorando.
Il “Tempio di Serapide” come appare sul frontespizio
della prima edizione (1830) dei Principles of Geology
di Lyell. Alcune edizioni successive omettono la figura del filosofo sulla
sinistra.
Motivo d’orgoglio, per noi puteolani, è sapere
che la stessa immagine è riportata anche sulla “Lyell Medal”; premio istituito
nel 1873 dalla “Geological Society” di Londra per onorare la memoria
dello scienziato.
La medaglia premio “Lyell Medal”
Charles Babbage presenta
alla “Geological Society” di Londra un suo opuscolo, con calcoli molto
dettagliati, che è una relazione di ragionamento “lyelliano”. Non fu pubblicato
fino al 1847 e viene da chiedersi quale sorta di inibizione induce Babbage a
ritardare di quasi vent’anni la stampa delle sue osservazioni che ne avrebbero
fatto l’iniziatore del ragionamento “uniformitarianistico”. Pertanto la paternità di queste analisi resta, per molti anni, attribuita a
Lyell che, come visto, le illustra nel 1830 nel citato suo capolavoro.
“Observations on the temple of Serapis, at Pozzuoli, near Naples,
with an attempt to explain the causes of the frequent elevation and depression
of large portion of the earth’s surface in remote periods. And to prove that
those causes continue in action. With a supplement. Conjectures on the Physical
condition of the surface of the moon”.
In questo opuscolo dal lunghissimo titolo, che stampa a sue spese, la curiosità dello scienziato non si ferma a cercare di spiegare il fenomeno del bradisismo ma arriva ad estrapolarne gli effetti sino alla luna.
Secondo la sua opinione il Tempio di Serapide
di Pozzuoli è “la più notevole costruzione sulla faccia della terra” e
così continua: “Questo era stato chiaramente costruito al livello o sopra il
Mediterraneo. Esiste una incontrovertibile evidenza che questo si sia abbassato
sotto l’attuale livello del mare, almeno 25 piedi; che questo è rimasto lì
durante molti anni; che poi è gradualmente ritornato su, probabilmente al suo
livello originario, e che durante gli ultimi venti anni è di nuovo scivolato
lentamente verso il basso. Il risultato di questa perizia mi condusse negli
anni seguenti a spiegare i vari innalzamenti e depressioni di parte della
superficie della terra, in diversi periodi di tempo, con una teoria che ho
chiamato la teoria delle superfici isotermiche terrestri.
Non penso che l’importanza di tale
teoria sia stata ben compresa dai geologi, che non sono ancora abbastanza a
conoscenza della scienza della fisica.
Riflettendo sulle cause che hanno
prodotto i cambiamenti del livello terrestre nelle zone limitrofe a Pozzuoli,
ero indotto a considerare se non si potessero estendere ad altri casi, e se non
vi fossero altre cause naturali, che esercitano costantemente la loro
influenza, le quali, in concorso con le proprietà note della materia, devono
necessariamente produrre alterazioni nel mare e nella terra, quei sollevamenti
di continenti e montagne, e quei grandi cicli dei quali la geologia ci offre
prove così incontrovertibili.”
L’aspetto più
interessante e più originale del lavoro di Babbage è dunque l’interpretazione
teorica che propone per i fenomeni osservati. Egli attribuisce tali fenomeni a
locali variazioni di quota del suolo flegreo. Secondo l’autore la causa delle
variazioni di altezza del “Tempio” è da ricercarsi nell’azione del calore
sprigionato dal sottosuolo vulcanico.
Babbage ritiene che
sia molto difficile, in mancanza di dati sufficienti, determinare come il
calore possa produrre gli effetti osservati, tuttavia propone tre diversi
meccanismi possibili che risultano di estremo interesse per la loro modernità.
-
Un
primo meccanismo presuppone l’esistenza in profondità di un vasto serbatoio di
lava fusa contenuto dalla pressione delle rocce sovrastanti. Un rifornimento di
nuovo materiale o un aumento di calore potrebbe, secondo l’autore, accrescere
la “forza espansiva” del sistema.
-
Un
secondo meccanismo potrebbe essere legato alla eventuale esistenza nel
sottosuolo flegreo di “cavità” contenenti acqua o altri gas condensati in
condizione di forte riscaldamento. Un aumento o una diminuzione di calore
dovuti a cause vulcaniche potrebbe comportare un aumento o una diminuzione
della “elasticità” di questi fluidi causando così un’elevazione o una
subsidenza degli strati sovrastanti.
-
Il
terzo meccanismo proposto da Babbage è basato sul principio che gli strati
solidi presenti al di sotto del “Tempio di Serapide” possano espandersi per
somministrazione di calore o contrarsi per sottrazione di calore. Fratturazione
delle rocce, terremoti ed elevazione e depressione della superficie topografica
sarebbero gli effetti dell’attività di questi processi.
Babbage ritiene che
l’ultimo meccanismo sia quello che meglio si presta a spiegare i fenomeni
dell’area flegrea, mentre ipotizza che i primi due possano essere in parte
utili a spiegare altri fenomeni geologici di più ampie proporzioni come il
sollevamento dei continenti e delle catene montuose o il succedersi dei grandi
cicli geologici.
E’ questa la prima volta che ci si serve sistematicamente degli strumenti
concettuali della fisica e della matematica per mostrare come si formino le
montagne e dare spiegazione coerente ai fenomeni dei Campi Flegrei.
Ma le teorie di Babbage sono considerate da
numerosi suoi colleghi alla pari di semplici stravaganze e vengono rivalutate
solo in seguito, in particolare dopo che l’astronomo tedesco Giovanni Herschel
giunge alle medesime conclusioni.
Insomma Charles Babbage, scienziato,
viaggiatore e genio curioso e quanto mai bizzarro, nonostante la diffidenza di
parte del mondo scientifico e delle autorità governative inglesi del tempo è il
primo ad ipotizzare che non sia il mare a mutare il suo livello ma la terra
stessa. Da questo ragionamento scaturisce la teoria dell’innalzamento delle
catene montuose e della formazione dei continenti; teoria oggi consolidata ma
non dimentichiamo che essa nasce dalla fervida sintesi iniziale: di Babbage: “Da
Pozzuoli al mondo!”
BIBLIOGRAFIA
Flora Giudicepietro
e Luca D’Auria - Storia
del dibattito scientifico sul Serapeo di Pozzuoli
Su e Giù - Terra
Andrea Villa - Le ricerche scientifiche in Campania di Charles Babbage
Luca Ciancio –
Le Colonne del Tempo