SPARA FORTE, PIU’ FORTE… NON CAPISCO!
La vendetta pirotecnica di un gelosissimo marito puteolano
Il titolo è lo stesso di un film, tratto dalla
commedia di Eduardo “Le voci di dentro”, dove Alberto è un venditore di fuochi
artificiali e di attrezzature per le feste di piazza.
Egli vive insieme allo zio Nicola, un uomo che da
50 anni ha smesso di parlare per protesta contro l'umanità; Nicola comunica
solo con Alberto e lo fa attraverso i botti.
Il filo conduttore del film e della commedia è
l'incomunicabilità simboleggiata dall’l'enigmatico zi' Nicola che, per
disillusione delle cose umane, ha rinunciato a parlare preferendo esprimersi
con una sorta di “Codice” dove le parole sono sostituite dallo scoppio di
petardi.
Zì Nicola morirà nel mezzo della commedia,
tornando a parlare poco prima di spirare, solo per esclamare: «Per favore, un
poco di pace!».
Questa stessa incomunicabilità deve essere stata la
causa dei tesi rapporti familiari in una Famiglia puteolana di metà anni sessanta.
Pasquale B., un ex marinaio di Pozzuoli, ha da
tempo iniziato a protestare ed a rivolgere rimproveri verso moglie e figlia che
hanno preso l’abitudine di uscire di sera.
Entrambe rientrano tardi, per innocue visite
presso amiche e parenti, lasciando Pasquale solo in casa.
Esasperato Pasquale mette in atto una vendetta che
sembra ispirata alla commedia di Eduardo; dissemina la casa di fuochi e, quando
le due donne rientrano, accende la miccia.
Lampi, tuoni, sparatorie; sembra la fine del mondo
e, in mezzo ai bagliori di questi scoppi, l’ex marinaio punisce moglie e figlia
con furibondo colpi di scopa.
Le due donne, dopo l’iniziale sorpresa, tentano
una disperata fuga ma, letteralmente prese tra due fuochi, si ritrovano vittime
di botti e di botte. Fortunatamente le loro grida, e le fiamme che si notano
fuoriuscire dall’appartamento, allertano i vicini che prontamente avvisano
carabinieri e pompieri.
Questi ultimi arrivano subito e, penetrando in
casa da una finestra, sottraggono le due donne alla furia del forsennato.
Questo è tutto quanto ci tramanda la copertina
della Domenica del Corriere, edizione del 2 agosto 1964, disegnata da Mario
Uggeri, subentrato al mitico Walter Molino.
GIUSEPPE PELUSO
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