Per chi suona la
campana
La campana suona a
Pozzuoli per Irving Goff
L'indomani dell'8 settembre 1943 Raimondo
Craveri, il principe Filippo Caracciolo, Pasquale Schiano e pochi altri tra i
quali il giovane puteolano Luigi D’Alfonso, con l'avallo morale di Benedetto
Croce, lanciano l'idea di una formazione di volontari che, quale braccio armato
del Partito d’Azione, dovrebbe prender parte alla guerra per la liberazione dell'Italia
soggiogata dai nazisti. Questa formazione designata “CVI” (Corpo Volontari
Italia) deve essere posta agli ordini del vecchio generale Giuseppe Pavone, già
comandante di una formazione di arditi durante la Grande Guerra.
L'iniziativa fallisce ben presto sia per
l'ostilità del re e di Badoglio, sospettosi dello spirito repubblicano animante
la maggior parte dei volontari pronti ad arruolarsi e quasi tutti provenienti
dal Partito d’Azione [1], sia per il mancato appoggio inglese dovuto al
desiderio di Churchill di non consentire che degli italiani, tendenzialmente
repubblicani, acquistino troppi meriti.
Craveri non si rassegna e unitamente
all’agente segreto statunitense Peter Tompkins [2], ex giornalista, propone
agli americani, gli unici rimasti favorevoli all’offerta, la creazione di un
servizio di contatti ed aiuti ai partigiani dell'Italia settentrionale.
Secondo Raimondo Craveri il gruppo degli
italo-americani, che costituisce l’ossatura dell’OSS (Office Strategic Service
– Il servizio segreto predecessore della “CIA”), è il più svelto a capire che
bisogna servirsi di patrioti italiani, in contatto con forze politiche italiane
antifasciste, per avere notizie e successo. Pertanto nel novembre 1943, sempre
a Napoli, viene data vita all’”ORI” (Organizzazione Resistenza Italiana)
progettata come diramazione della “OSS” americana da cui dipende. Questa nuova
organizzazione è composta da un gruppo iniziale d’oltre trenta volontari,
praticamente gli stessi già pronti a far parte del liquidato “CVI”, che si
riuniscono presso la “Pensione Sorriso” al Vomero.
L’ORI diventa così il servizio italiano di
informazioni, sabotaggio e guerriglia ideato e organizzato dal piemontese
Raimondo Craveri, nome di battaglia “Mondo”.
Craveri è uno storico, antifascista e genero
di Benedetto Croce perché ne ha sposato la figlia Elena; inoltre è tra i
fondatori del Partito d’Azione come Pasquale Schiano. A questo ultimo i servizi
segreti italo americani debbono la segnalazione del tranquillo e seminascosto
complesso residenziale di Villa Raja, attuale Parco Augusto ad Arco Felice, che
secondo alcune fonti appartenne negli anni venti al cantante Enrico Caruso [3],
dove ben presto si trasferiscono sia l’ORI che la “OSS”.
L’intero territorio è requisito e subito
trasformato in un centro di addestramento per le operazioni di spionaggio e
sabotaggio. Il parco, tre ville principali più dépendance, viene recintato con
un cordone di sicurezza e sorvegliato da un piccolo presidio di soldati
americani. Questo presidio ed i relativi movimenti non destano eccessiva
curiosità poiché tra il parco ed il confinante e celebre stabilimento balneare
“Lido Raja” sono ancora in attività le postazioni della 1° e della 2° batteria
da 90/53 appartenute al 74° Gruppo Contraerei del Regio Esercito. Inoltre
l’ingresso del Parco, sulla provinciale via Miliscola, è protetto da una doppia
barriera, costruita in precedenza quale “Posto di Blocco Costiero”, ed
opportunamente non ancora smantellata [4].
Villa Raja è trasformata in una scuola di
addestramento ed al suo interno si istruiscono gli agenti dell’ORI e dell’OSS
con lezioni di sabotaggio, di guerriglia e di operazioni paramilitari; uso
delle armi, degli esplosivi, trasmissioni radio e decrittazione di messaggi in
codice.
La mensa è comune per italiani ed americani,
per soldati e per ufficiali; l’istruzione si svolge sempre con lo stesso
schema; al mattino lezioni teoriche e pratiche, al pomeriggio esercitazioni di
sabotaggio e marce di orientamento. Esercitazioni più complesse sono effettuate
a Campiglione, alla base e sulle pendici del montuoso gruppo del Gauro; attuale
Carney Park al servizio della NATO. Altro campo di addestramento, già destinato
al primitivo “CVI”, è ubicato a Torre Caracciolo sui Camaldoli; che molti
agenti definiscono come un lugubre castello spazzato dal vento.
Gran parte degli operatori seguono la seconda
parte dei corsi ad Ostuni, a San Vito dei Normanni ed altre località della
Puglia; i corsi di paracadutismo sono tenuti ad Algeri (Clubs des Pins) con
lanci nell'aeroporto di Blida.
A occuparsi dell’addestramento sono destinati
due tenenti, veterani sbarcati a Salerno con l’OSS della Quinta Armata. Vincent
Lossowski di origine polacca e Irving Goff [5]
di origine ucraina, da tutti
chiamati confidenzialmente Ski e Goff. Hanno combattuto contro Franco nella
guerra civile spagnola e, sebbene si sia a conoscenza dei loro precedenti
comunisti, il generale Donovan, capo dell’OSS, ha piena fiducia di loro. I due
sono tranquilli, affidabili ed efficienti ed a Pozzuoli addestrano professionalmente
le reclute nei tempi stabiliti; ben presto si dispone di trentasei volontari
bene addestrati.
Irving Goff figlio di ebrei emigrati da
Odessa nel 1900 cresce nelle strade di Brooklyn e Long Island. Atletico e
muscoloso, è definito l’Adone di Coney Island, la famosa spiaggia di New York.
A lungo lavora come acrobata e ballerino prima di iscriversi al Partito
Comunista Americano.
Nel 1937 Goff arriva in Spagna dove si unisce
alle brigate internazionali che da tutto il modo sono venute a combattere i
nazionalisti di Franco. Come autista si aggrega ai volontari americani che
formano la Brigata Lincoln, i cosiddetti “Lincolns” (Veterans of Abraham
Lincoln Brigade) [6].
A fine anno si offre per missioni pericolose
dietro le linee nemiche e diventa pratico di esplosivi, sotto la guida di un
russo, nel far saltare ponti e strade.
Goff prende parte alla battaglia di Teruel e
nel maggio del 1938 ad una operazione anfibia a Carchuna dove nell’omonimo
carcere fortezza riesce a liberare 300 partigiani che vi sono detenuti.
Il suo capolavoro è la distruzione del ponte
di Albarracin; azione dalla quale Ernest Hemingway [7] trae il personaggio e la
trama del suo romanzo: ”Per chi suona la campana”.
Nell’ottobre del 1938 il governo repubblicano
spagnolo, vista prossima la fine e la vittoria dei nazionalisti, appoggiati da
Italia e Germania, decide il ritiro dei volontari delle Brigate Internazionali
ed il loro ritorno ai rispettivi paesi di provenienza. I reduci della Brigata
Lincoln al loro arrivo al porto di New York trovano ad attenderli “più
poliziotti che sostenitori”. I doganieri ritirano loro i passaporti per
violazione della legge sulla neutralità e gli agenti della FBI li sottopongono
a pressanti interrogatori.
Goff continua la sua campagna antifranchista
e tutti i “Lincolns” debbono affrontare violente polemiche interne per gli
sviluppi della situazione internazionale specialmente in occasione della firma
del Patto di Alleanza, e conseguente aggressione alla Polonia, di Germania e
Unione Sovietica.
I “Lincolns” di etnia ebrea, in maggioranza
comunisti e filosovietici, denunciano la persecuzione dei loro correligionari
in Europa da parte dei nazisti, ma i trotzkisti denunciano Stalin responsabile,
ai loro occhi, delle atrocità compiute in Spagna nei confronti dei loro
compagni e di quanti non sono allineati alle tesi del Partito Comunista.
Un altro fatto che viene a turbare
l’atmosfera attorno ai “Lincolns” è il contenzioso che nasce tra l’associazione
dei veterani ed Hernest Hemingway che è stato molto vicino ai volontari
americani e che più volte li ha visitati nel corso dei suoi tre viaggi in
Spagna, durante la guerra civile.
I suoi detrattori sostengono che queste
visite erano motivate dal fatto che la cucina del battaglione era migliore di
quella degli hotel spagnoli.
Il motivo del contendere è proprio il romanzo
“For Whom the Bell Tolls” (Per chi suona la campana) ed il film che ne deriva,
interpretato da Gary Cooper ed Ingrid Bergman [8].
Il romanzo è criticato anzitutto perché non
fa riferimento alla intera brigata ma ad un singolo americano che nel romanzo
si chiama Robert Jordan. Questo personaggio si ispira proprio a Irving Goff e
lo raffigura come comandante di un reparto di guerriglieri che opera dietro le
linee nemiche, sabotando ferrovie e ponti, liberando prigionieri, eliminando o
catturando alti ufficiali nemici.
Per Hemingway l’americano Robert Jordan è un
eroe romantico venuto a combattere in Spagna per puro idealismo e che si
assoggetta alla disciplina comunista solo perché il fine di tutto è vincere.
Hemingway descrive la leadership comunista
della repubblica spagnola come brutale, dura e opportunistica. I “Lincolns” lo
accusano anche di aver raccontato con morbosità le atrocità di parte
repubblicana e di aver descritto come un pazzo assetato di sangue André Marty,
l’organizzatore delle Brigate Internazionali.
Goff letto il romanzo si arrabbia molto
criticando l’ignoranza dello scrittore in operazioni di guerriglia e sorridendo
aggiunge: "Non ho mai visto Ingrid Bergman in tutto il tempo che ero in
guerra. Se l’avessi vista sarei ancora lì.”
Nel 1941 Irving è avvicinato da Milton Wolff,
suo ex comandante in Spagna, che gli propone di entrare nei primi reparti
dell’OSS di William Donovan.
Goff estende l’invito
ad altri reduci tra cui William Aalto,
Milton Felsen, Mike
Jimenez, Vince Lossowski
e Alfred Tanz. Con l’inizio della
battaglia d’Italia tutti questi “Lincolns” sono trasferiti a Napoli ed alcuni
di loro a Pozzuoli dove Goff è posto a capo della Compagnia “D”. Questa
compagnia “D” chiamata scherzosamente “chain Goff” o “communist desk” inizia ad
istruire agenti che poi sono paracadutati nell’Italia del Centro-Nord da dove
trasmettono utili informazioni al comando americano; in particolare su
dislocazione, consistenza e movimenti delle truppe tedesche.
L’addestramento a Pozzuoli è molto intenso,
dalle 6 del mattino a notte inoltrata quando le reclute debbono sottostare a
marce forzate per imparare a orientarsi nell’oscurità. In breve tempo debbono
abituarsi ad usare ogni tipo di arma, alleata o nemica, comprese mine,
esplosivi, detonatori e micce, con cui debbono far saltare in aria ponti e
fortificazioni. Apprendono come affrontare il nemico e ucciderlo anche se
disarmati; come resistere agli interrogatori e come interrogare; come
riconoscere un punto geografico con l’ausilio di mappe e bussole; come
riconoscere le uniformi dei nemici, i gradi e le unità di appartenenza.
Grazie al credito che può vantare, come
riconosciuto valoroso combattente nelle file repubblicane in Spagna, Goff entra
facilmente in contattato con il Partito Comunista Italiano con cui concorda
l’Operazione Appomatox che, in cambio della segnalazione di nominativi da
istruire e mandare al Nord dietro le linee nemiche, prevede per i comunisti la
possibilità di usare la rete “OSS” per trasmettere messaggi alle formazioni
partigiane.
Questo rapporto privilegiato mette in allarme
i servizi di sicurezza dell’esercito americano che, ignorando di proposito gli
accordi intercorsi ed approvati a suo tempo, mette sotto inchiesta gli ex
“Lincolns” e ne richiede il rimpatrio. Donovan tenta in tutti i modi di
difendere i suoi giurando sulla loro lealtà, comprendendo che la questione non
è politica ma piuttosto un regolamento di conti con servizi che egli con la sua
iniziativa ha scavalcato e superato.
Tutto è inutile, la pregiudiziale comunista
ha il sopravvento ed i “Lincolns” sono rimpatriati e poi congedati nel luglio
1945.
La riconoscenza nei confronti dei i
“Lincolns” va scemando e nel 1947 sono catalogati dal Dipartimento degli
Interni tra le organizzazioni di dubbia lealtà verso la nazione. In America siamo
in pieno “maccartismo”, un clima di sospetto generalizzato e determinato da un
anticomunismo ottuso e
controproducente.
Comunque Irving Goff continua la sua
personale battaglia e dirige la sezione del partito comunista a New Orleans
favorendo e spronando i neri ad andare a votare.
Muore nel 1989 a Los Angeles ed è sepolto
all’Arlington National Cemetery.
L’avventurosa vita di Irving Goff, compreso
il periodo trascorso a Pozzuoli, ben personifica il concetto espresso da John
Donne, nel famoso sermone del 1631, da cui ha origine il titolo del romanzo e
del film, secondo il quale nessun uomo può considerarsi indipendente dal resto
dell'umanità.
"...And therefore never send to know for whom the bell tolls.
It tolls for thee".
Il verbo "to toll" indica in
particolare il suonare a lutto, per una morte.
"E allora non chiedere mai per
chi suoni la campana.
Essa suona per te".
Giuseppe Peluso
BIBLIOGRAFIA
Pietro
Ramella – La travagliata vicenda dei Lincolns
Wikipedia
– Notizie su Irving Goff
Ennio
Tassinari – L’O.R.I. – Racconti e protagonisti
Carla
Giacomazzi – Un eccidio a Bolzano
Giuseppe
Peluso – Agenti segreti e partigiani nella puteolana Villa Raja
Nessun commento:
Posta un commento