domenica 17 luglio 2011

Salvatore Volpe - Il pittore e lo scout






 

Salvatore Volpe - L'artista e lo scout


Il Maestro Salvatore Volpe nasce nel 1910 a Pozzuoli. Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli e partecipa a competizioni nazionali ed internazionali, ottenendo premi e riconoscimenti. Insegna decorazione pittorica a Napoli ed effettua molti viaggi per conoscere dal vivo opere artistiche di tutti i tempi. Alcune sue opere impreziosiscono Chiese di Pozzuoli e di Napoli; bella la tela raffigurante San Giorgio nell’omonima Chiesa di Pianura. Il Professore Raffaele Giamminelli lo definisce il migliore artista del novecento puteolano, insieme a Giovanni Brancaccio, nonché l’unico, tra i pittori “pozzuolani” che nel suo percorso artistico ha sempre cercato nuove forme espressive.
Appena quindicenne è tra i fondatori del movimento scout nella cittadina flegrea e vi resta fino allo scioglimento voluto dal fascismo. Il 1° Gruppo dell’A.S.C.I. (Associazione Scout Cattolici Italiani) di Pozzuoli viene ufficialmente fondato il giorno 19 marzo 1926 con sede in un locale sito ai Gradoni Turchi Ricotti (lo Scalandrone) e prende il nome di “1° Riparto San Giuseppe”. Nel Riparto è presente anche un gruppetto di giovani “Lupetti”.
Nella prima foto che ritrae l’intera Squadriglia “Aquile”, scattata proprio il 19 marzo 1926, notiamo alcuni scout che diventeranno conosciutissimi cittadini puteolani. Giorgio Lopez e Vincenzo Volpe, seduti. Lulù De Vita, Angelo Gentile e Salvatore Volpe, nella fila centrale. Ciro Giordano, Eduardo Pizzirani e Domenico Gentile, nell’ultima fila.
Già dal 1927 il regime, per favorire l’Opera Nazionale Balilla, ordina la chiusura delle Associazioni scoutistiche laiche C.N.G.E.I (Compagnia Nazionale Giovani Esploratori Italiani) e A.R.P.I. (Associazione Ragazzi Pionieri Italiani). Resta in vita la sola cattolica A.S.C.I. la quale, dopo vari compromessi con la Santa Sede, viene sciolta solo nei centri con meno di 20.000 abitanti. In seguito, con telegramma di Mussolini del 17 aprile 1928 diretto ai prefetti, viene sciolta completamente l’A.S.C.I. anche nelle città maggiori. A Pozzuoli il Riparto si riunisce ufficialmente per l’ultima volta il giorno 13 maggio 1928. Dopo la chiusura della sede scout gli Esploratori puteolani seguono strade diverse e la maggior parte di loro, anche per la giovane età, non si rende pienamente conto della gravità del momento. Alcuni entrano con entusiasmo nell’organizzazione statale dell’Opera Nazionale Balilla pensando ingenuamente di poter proseguire in tale struttura le stesse attività di già sperimentate con il metodo scout. Solo in seguito si accorgeranno della completa diversità fra i due organismi che hanno frequentato. Molti entrano nelle Associazioni Cattoliche Giovanili che un po’ dappertutto fioriscono in Italia proprio per il bisogno di colmare un vuoto spirituale. Nelle Associazioni Cattoliche i giovani puteolani possono continuare ad appagare i loro bisogni di Cristiani alla ricerca della Fede del Servizio e della Comunità.
Già durante la guerra nel 1943, in piena occupazione tedesca, i ricordi dello scautismo tornano vivissimi al cuore e alla mente degli uomini che hanno vissuto tale esperienza. Man mano che l’Italia viene liberata è tutto un unico fervore di ripresa ed i “ragazzi del 28”, qualcuno già brizzolato, tirano fuori le vecchie uniformi, i manuali, le insegne, gelosamente conservati. Da militare Salvatore Volpe è ufficiale dei bersaglieri, spessissimo raccontava dell’utilità dell’esperienza scout che gli era servita ad attenuare la durezza della vita militare, e nell’immediato periodo post armistizio è tra gli artefici della rinascita dello scoutismo a Pozzuoli. Anche in questo periodo i primi a rinascere in Campania sono alcuni Riparti di Napoli e Portici; ma alla fine del 1944, promotori Salvatore Volpe, Magnani e Don Vincenzo Abete, appena ordinato sacerdote e vice parroco di Santa Maria delle Grazie, anche a Pozzuoli viene rifondato il Riparto Scout e le nuove Squadriglie prendono il nome di “Aquile”, “Volpi”, “Leoni” e “Scoiattoli”. Nel contempo viene rifondata la branca Lupetti, questa volta con l’ambientazione da "Il Libro della Giungla" pensata da B.P. per l'educazione dei più piccoli. Nasce così il metodo dei Lupetti che si regge sull'importanza della Fantasia e sulla "Legge del Branco dei Lupi". Infine, novità assoluta per Pozzuoli, per i ragazzi più grandi viene fondata la sezione Pionieri, cioè quelli che prima erano chiamati Senior e poi sarebbero diventati Rover; secondo i nuovi metodi internazionali. La loro Comunità si chiama "Clan". Al suo interno il Rover è l'uomo del bosco in grado di bastare a se stesso e pone le sue doti al servizio della famiglia e della società. Nasce così il metodo della terza branca che si regge sulla felice definizione del fondatore Baden Powell "Una Fraternità dell'aria aperta e del Servizio".
A Salvatore Volpe dobbiamo il disegno dello scudetto regionale “Campania Felix”, vedi seconda foto, che portano sulla camicia tutti gli scout di questa regione. I tre soggetti dello stemma, il Vesuvio, il Mare, la Bussola, riportano subito all’individuazione della regione che intendono rappresentare. Nello stesso tempo essi sono tre forti simboli, Fuoco, Acqua, Orientamento, che riportano alla semplicità ed all’essenzialità dello scautismo. Da ricordare infine che lo stesso Maestro non mancava di ripetere che questi stessi tre simboli lo riportavano ai suoi ardenti Campi Flegrei.
- Il Vulcano, misterioso e spaventoso come la sua Solfatara.
- Il Mare, principale fonte di vita della sua Puteoli.
- La Rosa dei Venti, che gli antichi avevano posto idealmente al centro della Baia della sua Pozzuoli.
Lo scudetto regionale, questa sua piccola opera, ben si riallaccia alle sue esigenze artistiche tese a realizzare stupende sintesi espressionistiche che esaltano i colori forti e violenti della Terra Flegrea.
Salvatore Volpe, oltre a seguire il gruppo scout locale, è un attento osservatore dell’evoluzione che l’associazione attraversa in campo nazionale ed internazionale. Riceve elogi e riconoscimenti, dalla sede centrale dell’A.S.C.I., per attività e contributi dati allo scoutismo Nazionale. Nell’anno 1954 gli Adulti Scout Italiani formano un loro distaccato Movimento, il M.A.S.C.I. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani). Subito Salvatore Volpe vi aderisce ed a Pozzuoli raduna tutti i vecchi scout storici e crea una Comunità, all’epoca chiamata “Compagnia dei Cavalieri di San Giorgio”. Detta Comunità sarà, fino al 1959 quando nascerà la Comunità Napoli 1°, l’unica Comunità MASCI a sud di Roma. Eredi di questa sono le attuali due Comunità che Pozzuoli oggi vanta nello scoutismo per adulti.
Ma continua ad essere il settore giovanile quello che vede il suo maggiore impegno; nella terza foto lo vediamo in abiti borghesi presso il Seminario Vescovile di Pozzuoli presenziare alle “Promesse” durante un “San Giorgio” di metà anni 50.
Lo scrivente lo ricorda tra la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 60 dello scorso secolo quando ben cinque componenti delle Famiglie Peluso, residenti in Villa Maria a Pozzuoli, partecipano attivamente al movimento scout puteolano. In vari incontri e riunioni Salvatore Volpe, con estrema semplicità, racconta delle tre intuizioni che ebbe Baden Powell, Lord Of Gilwill, fondatore delle scoutismo.
- La Prima Intuizione di B.P. fu che al ragazzo bisogna "Dare Fiducia" per ottenere molto e fare affidamento su di esso affinché sì "Impegni sul suo Onore".
- La Seconda Intuizione di B.P. fu di fondare quest'esperienza di responsabilità nella “Cornice della Natura"; in quella che egli chiama "La Scienza dei Boschi".
- La Terza Intuizione di B.P. fu che una proposta educativa non può prescindere da un "Codice di Valori” in cui il ragazzo si riconosca; nasce così l'importanza della "Legge" e della "Promessa".
Il Maestro Salvatore Volpe intuisce l’importanza dell’ideale e del metodo educativo dello scoutismo e lo trasferisce completamente nel movimento puteolano il quale, per opera sua, è stato sempre retto da una ispirazione pedagogica totale, attiva e democratica. Destinatario di questo processo è, per Salvatore Volpe, il ragazzo, il suo spirito d’avventura e di gioco, il suo gusto della vita in mezzo alla natura, il valore del lavoro manuale e l’autogoverno nella vita associativa. Da allora lo scoutismo ha rappresentato un punto di riferimento per le giovani generazioni puteolane che, nello spirito e nello stile scout, hanno maturato una personale visione della vita aderente ai principi di Salvatore Volpe.
Con i dolorosi eventi bradisismici del 1970 a Pozzuoli cessa momentaneamente ogni attività scout. Allora il Maestro Salvatore Volpe, per non perdere i contatti con questo mondo meraviglioso, inizia a frequentare la Comunità degli Adulti Scout di Napoli.
Purtroppo raggiungerà la “Casa del Padre” prematuramente e non potrà gioire per la rinascita, nell’anno 1989, dello scoutismo giovanile nella sua Pozzuoli che al suo nome dedicherà l’intero nuovo Gruppo Scout.

Giuseppe Peluso

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